25 novembre 2008

HEY TRAP ESCI DI CASA...MA COPRITI CHE SI GELA A DUBLINO...


Ma dov’è Giovanni Trapattoni quando l’Irlanda non gioca? Un dilemma abbastanza frequente sulle pagine dei giornali irlandesi, visto che il Trap non si fa vedere negli stadi per valutare sul campo i suoi giocatori. Qualche tempo fa il c.t. italiano disse: “Vedo montagne di dvd”. Ma questo ai giornalisti gaelici non basta. RECLUSO – “Selezionare i giocatori esclusivamente dalla tv è una pratica poco edificante per un allenatore internazionale” sottolinea l’Irish Independent di oggi. Che riconosce i buoni risultati sportivi sinora raggiunti dal Trap, ma che, allo stesso modo, rimarca il suo atteggiamento equivoco nei confronti della causa irlandese: “Se il sabato pomeriggio Trapattoni preferisce restare nel suo appartamento ad ascoltare Verdi invece di recarsi nei roboanti Old Trafford o Anfield, allora la passione che gli piace tanto esternare è fasulla. Deve uscire di più di casa”. L’articolo, inoltre, esorta i suoi collaboratori a redimerlo e si chiude con toni poco amichevoli: “Nella sua avversione agli spostamenti, Trapattoni sembra stia perdendo l’umiltà di imparare dalla vita. Se il c.t. non cambia, potrebbe presto scoprire quanto freddo possa essere l’inverno irlandese”.
NIGHT LIFE - Affermazioni roventi per il tecnico italiano. Che, intanto, ha fatto luce su alcuni particolari della calda notte della prima vittoria con la Georgia. E i retroscena svelati dal c.t. sono quasi comici. È sera, i giocatori fanno bisboccia nel bar dell’albergo e hanno il coprifuoco all’una (tre giorni dopo ci sarebbe stata la trasferta di Montenegro). Ora in cui, però, si sentono ancora schiamazzi ai piani superiori. Allora il Trap scende, vede dieci giocatori (tra cui il sempre più escluso centrocampista Andy Reid) “attorno ad un tavolo ricoperto di pinte di birra” e dice loro di andare a letto. Ma gli irlandesi non ci sentono. Allora Trapattoni ritorna giù dopo mezz’ora, ma nuovamente senza esito. Alla fine, alle due, fa di nuovo capolino nel bar, alza i toni e costringe tutti ad andare sotto le coperte – e qualcuno dice che l’ultimo a farlo fu proprio Reid.
ABITUDINI - Una prova di forza del Trap nei confronti di abitudini tipicamente irlandesi che, tuttavia, ha permesso ai suoi giocatori con moderazione. Ma sembra essere servito a poco. Del resto, lo stesso irlandese ed allenatore del Sunderland Roy Keane pochi giorni fa ha incitato i giocatori a cambiare rotta, sottolineando: “Gli irlandesi e gli scozzesi sin da piccoli mangiano e bevono schifezze, è tempo di cambiare mentalità”.

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